martedì 15 marzo 2011

Gli Ashkenaziti, chi sono costoro?

Gli ebrei ashkenaziti sono gli ebrei dell'Europa centrale e orientale, discendenti delle comunità ebraiche della Valle del Reno (Ashkenaz, appunto). Dalla Germania, nel corso del Medioevo, le comunità emigrarono in Francia, Boemia, Polonia, Russia e altri Paesi. Oggi gli ebrei ashkenaziti vivono anche (e soprattutto) in Israele e Stati Uniti.
Le comunità ashkenazite erano poliglotte: oltre all'ebraico e all'aramaico, le lingue delle preghiere e dei testi sacri, parlavano la lingua del Paese in cui vivevano. La lingua che caratterizza l'ebraismo ashkenazita è la lingua yiddish.

E' vero che gli ashkenaziti in realtà sono discendenti dei kazhari?
Sì e no. I khazari, o cazari, erano una popolazione nomade di culto sciamanico proveniente dall'Asia Centrale che nel VII secolo dell'Era Volgare fondò un regno, o Khanato, in un'area che corrisponde all'attuale Kazakistan e a parti dell'Ucraina, l'Azerbaigian, il sud della Russia e la penisola di Crimea. Tra la fine dell'ottavo secolo e l'inizio del nono, il khan e i nobili, imitati da parte della popolazione, si convertono all'ebraismo. Le motivazioni di tale conversione, la percentuale di popolazione convertita, e l'effettiva discendenza degli ashkenaziti da quest'ultima, sono oggetto di un ampio dibattito storiografico. Un dibattito che ha assunto forti connotazioni politiche, legate al sionismo e alla questione del "ritorno alla terra promessa". La teoria che sostiene la discendenza degli ebrei ashkenaziti in toto dai cazari è spesso usata come argomento dagli antisionisti e rifiutata altrettanto spesso dai sionisti, in special modo da chi si rifà al sionismo religioso. Di solito, quando un dibattito scientifico viene invischiato di ideologia è il momento di dichiararlo defunto.

E' vero che gli ashkenaziti sono più intelligenti?
Sì, certo.

Dài, sul serio.
Ok. La storia della scienza e della letteratura europea e nordamericana è costellata di nomi di ebrei ashkenaziti. Nel 2005 due studiosi dell' Università dello Utah, Henry Harpending e Gregory Cochran, pubblicarono un controverso saggio intitolato "The Natural History of Ashkenazi Intelligence". La tesi di fondo è che gli ebrei ashkenaziti avrebbero un quoziente di intelligenza più elevato a causa delle continue e millenarie persecuzioni che li avrebbero costretti ad affinare l'intelletto per salvare la pelle. Le malattie genetiche tipiche degli ebrei ashkenaziti, quali il Tay-Sachs e il Niemann-Pick, sarebbero collegate e anzi responsabili dell'intelletto superiore di tali soggetti. Anche in questo caso, il dibattito ha preso risvolti ideologici che è superfluo specificare.
Dna a parte, l'ebraismo è una religione che si basa sul contatto continuo con la parola scritta, e quindi l'analfabetismo è un problema che toccava le comunità ebraiche in misura inferiore rispetto ai goym (i "gentili", coloro che appartenevano alle altre genti, i non-ebrei insomma). Questo potrebbe spiegare in parte il gran numero di premi Nobel ebrei: non un fantomatico "gene ashkenazita della genialità", ma, più semplicemente, una più facile accesso all'istruzione, almeno di base.
In ogni caso, se volete ritenermi più intelligente di voi, non mi offendo.

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BIBLIOGRAFIA 
  • Atlante storico del popolo ebraico, direzione di Eli Barnavi, Zanichelli, Bologna 1995.

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